GIOVANNI

CICLO SECONDO: AVERE LA VITA

Non ho nessuno

5

Vi fu poi una festa dei Giudei

e GESU' salì a Gerusalemme.

V'è a Gerusalemme, presso la porta delle pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaeta,

con cinque portici,

sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.

(Un angelo infatti in certi momenti

discendeva nella piscina e agitava l'acqua;

il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto ).

Si trovava là un uomo

che da trentotto anni era malato.

GESU' vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così,

gli disse:

<< Vuoi guarire? >> .

Gli rispose il malato:

<< SIGNORE, io non ho nessuno

che mi immerga nella piscina

quando l'acqua si agita.

Mentre infatti sto per andarvi,

qualche altro scende prima di me >>.

GESU' gli disse:

<< Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina >> .E sull'istante quell'uomo guarì e,

preso il suo lettuccio, cominciò a camminare.

Quel giorno però era un sabato.

Dissero dunque i Giudei

all'uomo guarito:

<< E' sabato e non ti è lecito

prendere il tuo lettuccio >> .

Ma egli rispose loro:

GIOVANNI

<< Colui che mi ha guarito mi ha detto:

Prendi il tuo lettuccio e cammina.

Gli chiesero allora:

<< Chi è stato a dirti:

Prendi il tuo lettuccio e cammina? >> .

Ma colui che era stato guarito

non sapeva chi fosse;

GESU' infatti si era allontanato,

essendoci folla in quel luogo.

Poco dopo GESU' lo trovò nel tempio

egli disse:

<< Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio >> . Quell'uomo se ne andò e disse ai Giudei

che era stato GESU' a guarirlo.

Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare GESU', perché faceva tali cose di sabato.

Ma GESU' rispose loro:

<< Il PADRE mio opera sempre

e anch'io opero >> .

Proprio per questo i Giudei

cercavano ancor più di ucciderlo:

perché non soltanto violava il sabato,

ma chiamava DIO suo PADRE,

facendosi uguale a DIO.

 

 

GESU' compie le opere del PADRE

5,19

GESU' riprese a parlare e disse:

<< In verità, in verità vi dico,

il FIGLIO da sé non può fare nulla

se non ciò che vede fare dal PADRE;

quello che egli fa,

anche il FIGLIO lo fa.

Il PADRE infatti ama il FIGLIO, gli manifesta tutto quelloche fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste,

e voi ne resteretemeravigliati.

Come il PADRE risuscita i morti e dà la vita, così anche il FIGLIO dà la vita a chi vuole;

il PADRE infatti non giudica nessuno

ma ha rimesso ogni suo giudizio al FIGLIO, perché tutti onorino il FIGLIO

come onorano il PADRE.

GIOVANNI

Chi non onora il FIGLIO

non onora il PADRE che lo ha mandato.

In verità, in verità vi dico:

chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.

In verità, in verità vi dico:

è venuto il momento, ed è questo,

in cui i morti udranno la voce

del FIGLIO di DIO,

e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno.

Come infatti il PADRE ha la vita in

se stesso, così ha concesso al FIGLIO

di avere la vita in se stesso;

e gli ha dato il potere di giudicare,

perché è FIGLIO dell'uomo.

Non vi meravigliate di questo, poiché verrà

l'ora in cui tutti coloro che sono nei

sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno:

quanti fecero il bene

per una risurrezione di vita

e quanti fecero il male

per una risurrezione di condanna.

Io non posso far nulla da me stesso;

giudico secondo quello che ascolto

e il mio giudizio è giusto,

perché non cerco la mia volontà,

ma la volontà di colui che mi ha mandato.

 

Le testimonianze

a favore di GESU'

5,31

Se fossi io a rendere testimonianza a me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera;

ma c'è un altro che mi rende testimonianza,

e so che la testimonianza

che egli mi rende è verace.

Voi avete inviato messaggeri da Giovanni

ed egli ha reso testimonianza alla verità.

Io non ricevo testimonianza da un uomo;

ma vi dico queste cose perché possiate salvarvi. Egli era una lampada che arde e risplende,

e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi per la sua luce.

Io però ho una testimonianza

superiorea quella di Giovanni:

le opere che il padre mi ha dato

GIOVANNI

da compiere, quelle stesse opere

che io sto facendo, testimoniano di me c

he il PADRE mi ha mandato.

E anche che il PADRE, che mi ha mandato,

ha reso testimonianza di me.

Ma voi non avete mai udito la sua voce,

né avete visto il suo volto,

e non avete la sua parola che dimora in voi,

perché non credete a colui

che egli ha mandato.

Voi scrutate le scritture

credendo di avere in esse la vita eterna;

ebbene, sono proprio esse

che mi rendono testimonianza.

Ma voi non volete venire a me

per avere la vita.

Io non ricevo gloria dagli uomini.

Ma io vi conosco

e so che non avete in voi l'amore di DIO.

Io sono venuto nel nome del PADRE mio

e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel proprio nome, lo ricevereste.

E come potete credere,

voi che prendete gloria gli uni dagli altri,

e non cercate la gloria che viene da DIO solo?

Non crediate che sia io ad accusarvi davanti al PADRE; c'è già chi vi accusa,

Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza.

Se credeste infatti a Mosè, credereste

anche a me; perché di me egli ha scritto.

Ma se non credete ai suoi scritti,

come potrete credere alle mie parole? >>

 

IOANNEM

 

 

 

 

 

5

1 Post haec erat dies festus Iu daeorum,

et ascendit Iesus Hie rosolymam.

2 Est autem Hierosolymis, super Probatica,

piscina, quae cognominatur Hebraice Bethsatha, quinque porticus habens.

3 In his iacebat multitudo languentium,

caecorum, claudorum, aridorum.

 

 

 

 

(4) 5 Erat autem quidam homo ibi

triginta et octo annos habens in infirmitate sua.

6 Hunc cum vidisset Iesus iacentem, et

cognovisset quia multum iam tempus habet,

dicit ei: "

Vis sanus fieri? ".

7 Respondit ei languidus: "

Domine, hominem non habeo,

ut, cum turbata fuerit aqua,

mittat me in piscinam;

dum autem venio ego,

alius ante me descendit ".

8 Dicit ei Iesus: "

Surge, tolle grabatum tuum et ambula ".

9 Et statim sanus factus est homo et

sustulit grabatum suum et ambulabat.

Erat autem sabbatum in illo die.

10 Dicebant ergo Iudaei illi,

qui sanatus fuerat: "

Sabbatum est, et non licet tibi

tollere grabatum tuum ".

11 Ille autem respondit eis: "

 

IOANNEM

 

Qui me fecit sanum, ille mihi dixit: "

Tolle grabatum tuum et ambula" ".

12 Interrogaverunt eum: "

Quis est ille homo, qui dixit tibi: "

Tolle et ambula"? ".

13 Is autem, qui sanus fuerat effectus,

nesciebat quis esset;

Iesus enim declinavit

a turba constituta in loco.

14 Postea invenit eum Iesus in templo

et dixit illi: "

Ecce sanus factus es; iam noli peccare,

ne deterius tibi aliquid contingat ".

15 Abiit ille homo et nuntiavit Iudaeis

quia Iesus esset, qui fecit eum sanum.

16 Et propterea persequebantur Iudaei

Iesum, quia haec faciebat in sabbato.

17 Iesus autem respondit eis: "

Pater meus usque modo operatur,

et ego operor ".

18 Propterea ergo magis

quaerebant eum Iudaei interficere,

quia non solum solvebat sabbatum,

sed et Patrem suum dicebat Deum,

aequalem se faciens Deo.

 

 

 

 

 

 

 

 

19 Respondit itaque Iesus et dixit eis: "

Amen, amen dico vobis:

Non potest Filius a se facere quidquam,

nisi quod viderit Patrem facientem;

quaecumque enim ille faciat,

haec et Filius similiter facit.

20 Pater enim diligit Filium et omnia

demonstrat ei, quae ipse facit, et

maiora his demonstrabit ei opera,

ut vos miremini.

21 Sicut enim Pater suscitat mortuos et

vivificat, sic et Filius, quos vult, vivificat.

22 Neque enim Pater iudicat quemquam,

sed iudicium omne dedit Filio,

23 ut omnes honorificent Filium,

sicut honorificant Patrem.

 

IOANNEM

Qui non honorificat Filium,

non honorificat Patrem, qui misit illum.

24 Amen, amen dico vobis:

Qui verbum meum audit et credit ei, qui misit

me, habet vitam aeternam et in iudicium non venit, sed transiit a morte in vitam.

25 Amen, amen dico vobis:

Venit hora, et nunc est,

quando mortui audient vocem

Filii Dei

et, qui audierint, vivent.

26 Sicut enim Pater habet vitam in

semetipso, sic dedit et Filio vitam

habere in semetipso;

27 et potestatem dedit ei iudicium facere,

quia Filius hominis est.

28 Nolite mirari hoc, quia venit

hora, in qua omnes, qui in

monumentis sunt, audient vocem eius;

29 et procedent, qui bona fecerunt,

in resurrectionem vitae,

qui vero mala egerunt,

in resurrectionem iudicii.

30 Non possum ego a meipso facere

quidquam; sicut audio, iudico,

et iudicium meum iustum est,

quia non quaero voluntatem meam,

sed voluntatem eius, qui misit me.

 

 

 

 

 

 

31 Si ego testimonium perhibeo de meipso,

testimonium meum non est verum;

32 alius est, qui testimonium perhibet de me, et scio quia verum est testimonium,

quod perhibet de me.

33 Vos misistis ad Ioannem,

et testimonium perhibuit veritati;

34 ego autem non ab homine testimonium

accipio, sed haec dico, ut vos salvi sitis. ùù

35 Ille erat lucerna ardens et lucens;

vos autem voluistis exsultare

ad horam in luce eius.

36 Ego autem habeo testimonium

maius Ioanne;

opera enim, quae dedit mihi Pater,

 

IOANNEM

ut perficiam ea, ipsa opera, quae ego facio,

testimonium perhibent de me, quia

Pater me misit;

37 et, qui misit me, Pater,

ipse testimonium perhibuit de me.

Neque vocem eius umquam audistis

neque speciem eius vidistis;

38 et verbum eius non habetis in vobis

manens, quia, quem misit ille,

huic vos non creditis.

39 Scrutamini Scripturas,

quia vos putatis in ipsis vitam aeternam habere;

et illae sunt, q

uae testimonium perhibent de me.

40 Et non vultis venire ad me,

ut vitam habeatis.

41 Gloriam ab hominibus non accipio,

42 sed cognovi vos,

quia dilectionem Dei non habetis in vobis.

43 Ego veni in nomine Patris mei,

et non accipitis me; si alius venerit in

nomine suo, illum accipietis.

44 Quomodo potestis vos credere,

qui gloriam ab invicem accipitis,

et gloriam, quae a solo est Deo, non quaeritis?

45 Nolite putare quia ego accusaturus sim

vos apud Patrem; est qui accuset vos:

Moyses, in quo vos speratis.

46 Si enim crederetis Moysi, crederetis

forsitan et mihi; de me enim ille scripsit.

47 Si autem illius litteris non creditis,

quomodo meis verbis credetis? ".